La protesta dei proprietari | ||||
L’impianto di Dolonne Il “nuovo” progetto |
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un'azione di |
a cura di Luisa Aureli Bergomi ed Eligio Milano |
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Courmayeur - giugno 2002 |
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Crediamo che i nostri ... «...quattro lettori...» potranno apprezzare questo ulteriore sforzo informativosulla storia della telecabina di Dolonne ... e se pensiamo al dottor Azzeccagarbugli, forse,mai citazione manzoniana è stata più appropriata!!! |
Accordo preliminare fra Comune e CMBF Chi è la CMBF-Compagnie des Alpes |
Molte persone ci dicono che sono veramente “stufe” di tutta questa storia: “Adesso basta, un altro ritardo continuerebbe a danneggiarci! Facciano la telecabina dove vogliono ma la facciano in fretta!” Nel prendere atto di una tale ormai diffusa opinione, noi crediamo però che continui ad essere giusto e importante proseguire nell’opera di informazione sul problema, lasciando a ciascun cittadino di Courmayeur la responsabilità delle conclusioni; responsabilità che contribuirà - e in modo non marginale - a condizionare la vita di almeno due generazioni, e lo sviluppo o la decadenza delle attività economiche locali del paese per i prossimi 40 anni. Il documento che riproduciamo qui a fianco, e da cui prende le mosse questa pubblicazione, é una delibera comunale vincolante, senza la quale non si potrebbe realizzare il progetto della telecabina. È stata approvata lo scorso 7 giugno con il voto favorevole di 10 consiglieri comunali (R. Blua, E. Mochet, A. Diaddario, A. Grosso, O. Ottoz, E. Biondi, G. Castelnuovo, A. Liporace, A. Luppi, H. Truchet), mentre 5 hanno votato contro (M. Radin, F. Truchet, A. Berthod, G. Sorenti, G. Panazzi) e due si sono astenuti (M. Albarello, M. Meyseiller); 2 consiglieri erano assenti (G. Noris e R. Rey). Durante il dibattito diversi consiglieri, per lo più della minoranza, hanno in più modi cercato di modificare il testo presentato dalla Giunta al Consiglio, con l’obiettivo di inserirvi clausole di garanzia per il paese, i cittadini, il Comune; la volontà, per esempio, era quella di ottenere dalla CMBF un impegno scritto circa il futuro della funivia Gigante. Ma ogni modifica é stata impossibile perché avrebbe prodotto un rinvio dell’approvazione, che la maggioranza evidentemente non voleva. Si é quindi arrivati all’approvazione, seppur con una minima maggioranza, di questo“Accordo preliminare” tra Comune di Courmayeur e CMBF, che coinvolge a tal punto l’Amministrazione Comunale da permettere degli espropri di terreno che, senza la firma di questo documento, non sarebbero possibili.
Comune di Courmayeur e Courmayeur Mont Blanc Funivie (CMBF) ▲ top ▲
OGGETTO: Realizzazione telecabina Dolonne-Plan Chécrouit - Pertinenze, posteggi interrati disponibilita terreni e servitù varie.
I posteggi pubblici realizzati per la telecabina di Dolonne, nel periodo invernale e nelle ore di apertura dell’impianto, saranno a disposizione dei clienti della CMBF, mentre nei rimanenti periodi dell’anno e nelle ore serali saranno disponibili per il Comune. La CMBF acquisisce, alle condizioni di mercato, i terreni relativi all’impianto e quelli pertinenti ai posteggi adiacenti che risultano di proprietà dei privati, trattando direttamente con questi. (planimetria allegata n° 5044/A) Nell’impossibilità, verificata, di portare a termine le trattative di acquisto da parte della CMBF dei lotti interessati stimati secondo le metodologie per la determinazione del valore di mercato da parte dei competenti uffici regionali, il Comune provvederà all’acquisizione dei medesimi mediante le procedure d’esproprio previste per legge. Per quanto riguarda la realizzazione della strada di circonvallazione est di Dolonne, opera prevista nei programmi del Comune di Courmayeur, questa per la sua collocazione risulta necessariamente integrata e strettamente interdipendente con il progetto della telecabina di Dolonne e di parte dei relativi parcheggi interrati. In considerazione del fatto che le due opere insistono su porzioni di terreni contraddistinti dallo stesso numero di mappale, al fine di permettere uniformità di progettazione e garantire l’indispensabile razionalità e compatibilità fra i due interventi (strada e parcheggi interrati telecabina), la CMBF acquisisce alle condizioni di mercato le aree interessate da entrambe le opere. Successivamente il Comune rifonderà alla CMBF l’importo corrispondente al valore di esproprio dei lotti interessati alle opere pubbliche evidenziate nella planimetria allegata n° 5044/A. Anche in questo caso nell’impossibilità verificata, di portare a termine le trattative di acquisto da parte della CMBF dei lotti interessati stimati secondo le metodologie per la determinazione del valore di mercato da parte dei competenti uffici regionali, il Comune provvederà all’acquisizione dei medesimi mediante le procedure d’esproprio previste per legge. Le parti danno atto che per la costruzione della strada di circonvallazione est di Dolonne il Comune avrà sostanziali economie a seguito dei lavori eseguiti dalla CMBF per i parcheggi. Sono incluse nel presente accordo preliminare, per quanto di competenza, le procedure per l’acquisizione dei sedimi della passerella di imbarco, dei plinti di sostegno della linea e la relativa servitù di sorvolo, nonché la disponibilità eventuale (da determinare in sede di progetto esecutivo) di aree comunali interessate marginalmente dalla stazione di monte. Le particelle di proprietà del Comune su cui insiste la stazione di valle vengono cedute alla CMBF alle condizioni di seguito enunciate, senza comportare immediati oneri economici: la CMBF cede i terreni acquisiti dai privati relativi al posteggio interrato di futura proprietà del Comune e successivamente questo mette a disposizione l’intera superficie necessaria al posteggio cedendo alla CMBF i terreni su cui insiste la stazione di valle ed i volumi relativi a magazzini e servizi. La CMBF realizza l’impianto ed i posteggi comprendendo nelle opere anche la rinaturalizzazione della superficie esterna di questi. Il Comune rimane titolare della proprietà esterna relativa ai posteggi, mentre la CMBF rimane titolare a termine della proprietà dei posteggi intesi come volume sotterraneo. In un termine compreso entro la vita tecnica dell’impianto (40 anni), la proprietà dei posteggi passa al Comune, mentre la proprietà dei volumi relativi alla stazione dell’impianto e alle sue infrastrutture (magazzini, servizi, eventuali aree di sosta private) rimane alla CMBF così pure rimangono della CMBF i terreni su cui queste opere insistono, fatti salvi gli opportuni frazionamenti dei volumi destinati a parcheggio. Parte dei posteggi attualmente previsti al piano superiore del parcheggio e dedicati al personale della CMBF vengono messi a disposizione degli abitanti di Dolonne, al fine di ottemperare a quanto indicato nella deliberazione C.C. n. 76/98 (il numero dei posti auto da cedere vanno determinati percentualmente in funzione della limitata ricettività del parcheggio rispetto alla proposta iniziale cui si riferisce la delibera). I costi di gestione e di manutenzione delle superfici esterne del posteggio ed a questo non funzionali saranno a carico del Comune (pulizia, sfalcio, illuminazione, ecc.). I costi di gestione del posteggio interrato saranno condivisi tra il Comune e la CMBF in proporzione ai relativi periodi di utilizzo temporale. I costi di manutenzione saranno ripartiti in analoga proporzione. Le tariffe da applicarsi alla sosta nel parcheggio durante il periodo di utilizzo temporale da parte della CMBF saranno decise autonomamente dalla stessa CMBF. L’approfondimento e l’eventuale esatta definizione di tutte le valutazioni economiche relativamente a quanto sinteticamente esposto saranno oggetto di successiva convezione tra Comune e CMBF.
Courmayeur, giugno 2002 LA CMBF IL SINDACO
Analisi della Convenzione ▲ top ▲
Altre nostre valutazioni sulla opportunità di una tale operazione sono contenute nelle Osservazioni che abbiamo inviato alla Commissione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ma in questo caso si tratta di opinioni e vengono registrate solo come testimonianza.
Osservazioni all’attenzione dell’Ufficio V.I.A. Assessorato Territorio, Ambiente e Op. Pubb. ▲ top ▲
OGGETTO: Presentazione progetto telecabina Dolonne-Plan Chécrouit; osservazioni
A seguito della presentazione del progetto della nuova telecabina Dolonne-Plan Chécrouit, che ha avuto luogo mercoledì 5/6/2002 presso la Sala Consiliare del Municipio di Courmayeur, ed accogliendo l’invito del dott. Bagnod a proporre per iscritto, entro il 14/6/2002, eventuali perplessità ed osservazioni in merito allo stesso, si trasmettono le seguenti considerazioni. La Legge regionale n. 14 del 18/6/1999 - “Disciplina della procedura di valutazione dell’impatto ambientale)”, all’articolo 2 recita: “Per impatto ambientale si intende l’insieme degli effetti, diretti ed indiretti, a breve e a lungo termine, permanenti e temporanei, singoli e cumulativi, positivi e negativi, che piani e progetti hanno sull’ambiente, inteso come sistema complesso delle risorse naturali ed umane e delle loro interazioni.” Questo significa, a nostro avviso, che è necessario e fondamentale, nel formulare delle valutazioni su di un progetto, tenere presente e considerare, attraverso analisi approfondite, i risvolti che un’opera potrebbe avere non solo dal punto di vista naturalistico ma anche, e non secondariamente, dal punto di vista socio-economico-culturale (come per altro previsto dal CAPO III, Art.11, comma 2) lett. c), num. da 1 a 8 della LR. 14-18/6/99)
Ora, è chiaro che tale convenzione presenta molti aspetti che risultano di scarsa tutela degli interessi della pubblica Amministrazione e dei privati cittadini e viceversa garantiscono le necessarie (e altrimenti inesistenti) condizioni di realizzazione della telecabina della CMBF. Infatti: 1. il parcheggio interrato, oggetto della convenzione, è conditio sine qua non per la realizzazione dell’impianto; 2. lo stesso non può essere definito indispensabile per il Comune di Courmayeur se non in funzione della nuova telecabina in quanto:
3. l’approvazione della bozza di convenzione finisce per sancire uno status di interesse generale per il suddetto nuovo parcheggio interrato, che, come visto, è tutto da discutere e dimostrare; 4 in ragione di ciò il Comune, oltre a cedere terreni pubblici, finisce per accollarsi la quota più alta dei costi di gestione del nuovo parcheggio interrato, che comunque resterebbe di proprietà della CMBF (su 365 giorni l’anno, sarebbero a carico del Comune circa 265 giornate piene + circa 100 porzioni di giornata);
5. sempre grazie a tale status diventa possibile prefigurare la procedura di esproprio di terreni privati per la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla telecabina, in una condizione di oggettiva debolezza contrattuale dei privati cittadini-venditori nei confronti degli acquirenti. Infatti, per esempio, il proprietario di un terreno oggi non edificabile in base al PRGC e al PTP, si troverebbe a non poter far altro che accettare l’offerta di un acquirente (la CMBF) per la quale il terreno viceversa risulterebbe, grazie alle deroghe in via di definizione, edificabile; il tutto ad un prezzo che non è detto che tenga conto di questa particolarità; e questo perché il venditore non sarebbe nelle condizioni di tentare nessuna opposizione o trattativa, in quanto, in caso di mancato accordo, è preconfigurata l’attivazione di una procedura di esproprio che penalizzerebbe ulteriormente le condizioni di cessione! A nostro avviso tale procedura di esproprio è forse possibile grazie ad un escamotage formalmente legittimo e legale, ma è moralmente (e quindi socialmente, culturalmente … ambientalmente) devastante, nonché politicamente antidemocratica.
Come cittadini ci sentiamo di denunciare che questo progetto è dannoso socialmente ed economicamente per la comunità di Courmayeur ed è estremamente pericoloso per il futuro del paese, in quanto la sua realizzazione crea delle condizioni che rendono estremamente poco garantita la sopravvivenza, nel medio periodo, dell’attuale impianto di risalita di Courmayeur, denominato “la Gigante”, struttura viceversa fondamentale per il mantenimento di una offerta turistica al centro del capoluogo.
dove va Compagnie des Alpes ▲ top ▲
La Compagnie des Alpes é la casa madre della Courmayeur Mont Blanc Funivi - CMBF; è una multinazionale (per capirci come Coca Cola, MC Donald o … altri …) leader mondiale negli impianti di risalita, con “trascorsi” problematici per ciò che riguarda il rapporto con le comunità e le amministrazioni locali con le quali è venuta in contatto. Però la CDA non è una società, per così dire, “indipentente”; essa è una filiazione della ben più potente Caisse des Dépôts et Consignations (CDC), di cui dobbiamo parlare … a partire dal … Traforo del Monte Bianco. Sì, proprio dal Traforo, di cui CDC è azionista e con il quale ha intrecci molto, molto forti. In poche parole la CDA non è che una “forma” di quel convitato di pietra di tanti discorsi contemporanei che va sotto il nome di “globalizazione”. E che “a casa nostra” assume aspetti e conseguenze molteplici e multiformi. Ma in particolare CDA e la sua capofila CDC, in quanto a “filosofia” di “gestione dei territori” in cui operano, non hanno nulla da invidiare a quella Edizione Holding di Benetton, che risulta essere il vero padrone della parte italiana del Traforo del Monte Bianco. Ma vediamo nel dettaglio alcune informazioni su CDC e CDA proprio a partire dal Monte Bianco Fino alla attivazione del GEIE che gestisce il “nuovo” Tunnel del Monte Bianco, partner di SITMB -Società Italiana del Traforo del Monte Bianco - è ed è stata la francese ATMB-Autoroute et Tunnel du Mont Blanc, una società ad economia mista di cui lo Stato detiene il 54%
Come si può vedere, il 18,5% delle altre azioni è controllato da enti locali francesi; il 5% dalla città e dal Cantone di Ginevra; il 14,5% da Compagnie di assicurazioni e soggetti finanziari francesi e svizzeri, il 2% da piccoli azionisti tra cui i dipendenti della società, ed infine il 6% dalla Caisse des Dépôts et Consignations (CDC), la più grande banca pubblica francese, fondata da Luigi XVIII. Così si presenta nel suo sito la CDC (www.caissedesdepots.fr): “La Caisse des dépôts et consignations (CDC) assure des missions d’intérêt général. Elles reposent sur les fondements qui ont présidé à sa création en 1816: gérer des fonds privés auxquels les pouvoirs publics souhaitent apporter une protection particulière: - les dépôts sur les livrets d’épargne particulièrement le livret A: ils financent le logement social locatif et le renouvellement urbain; - les dépôts réglementés: les consignations, les fonds détenus par les notaires pour le compte de leurs clients (etc.); - les trois grands régimes de retraites par répartition pour les personnels des trois fonctions publiques (collectivités locales, hôpitaux, Etat). Par ailleurs la Caisse des dépôts accompagne sur ses fonds propres les politiques publiques dans quatre domaines d’intérêt général: - le renouvellement urbain, - le développement de l’emploi et des PME, - le développement durable et numérique des territoires, - le financement des très petites entreprises et de l’économie sociale. Enfin à travers ses filiales, elle intervient dans trois domaines d’activités concurrentielles: • CDC IXIS: Banque d’investissement et de financement pour une clientèle internationale d’investisseurs institutionnels et d’entreprises; • CNP: l’assurance des personnes (assurance vie, prévoyance); • C3D: l’ingénierie et services par le développement des territoires. Le groupe Caisse des dépôts emploie plus de 35.000 personnes, dont plus de 6.000 à l’international.
Riassumendo, CDC é presente in Valle d’Aosta sotte ben 3 forme: - come azionista dell’ATMB sul traforo del Monte Bianco - come capofila del gruppo ingegneristico EGIS, compagnia di riferimento della società Scetaroute, che in consorzio di impresa con la Spea (Autostrade-Benetton) ha vinto l’appalto per i lavori di rifacimento del Traforo. - come capofila di riferimento della Compagnie des Alpes, proprietaria appunto del Comprensorio dello Checrouit a Courmayeur. E tanto per allargare un poco il quadro vale la penna di recuperare la notizia, diffusa nell’autunno 2001, della nascita di una “alleanza strategica” tra CDCIxis - poi EULIA - e SanPaolo IMI (tramite la Nuova Holding Sanpaolo -NHS) L’operazione rientra nella logica strategica avviata dalla primavera 2001 dal gruppo francese e quale significato abbia questa alleanza è presentato in un articolo del 4 ottobre 2001 pubblicato sul “Sole24ore”: «Decolla l’alleanza tra Sanpaolo lmi e Caisse des depots et consignations. Annunciata prima dell’estate, l’intesa è stata formalizzata ieri (3/10/2001) a Torino con la sigla, da parte dei vertici del gruppo di Piazza San Carlo e di quello francese, di un accordo operativo a tutto campo al quale si affiancherà uno scambio azionario da perfezionare entro fine anno. [...] Sul piano industriale il memorandum firmato dai due gruppi prevede forme di collaborazione in diversi campi. In una fase iniziale si svilupperanno soprattutto attraverso Cdc Ixis e riguarderanno i settori dell’asset management, del capital market e della finanza in generale. In prospettiva, lo sviluppo di iniziative in comune potrebbe tuttavia allargarsi e coinvolgere le assicurazioni, le garanzie finanziarie, la banca elettronica, la gestione di fondi immobiliari o il finanziamento di grandi infrastrutture. Un’area, quest’ultima, sulla quale i vertici di Sanpaolo-Imi non hanno mai nascosto di puntare molto e che fin da ora comprende già progetti, potenzialmente d’interesse comune con Cdc, come la ferrovia Torino-Lione la ricostruzione del traforo del Bianco, gli investimenti per le Olimpiadi invernali in programma nel capoluogo piemontese nel 2006. Ma il possibile campo d’azione è ampio, in considerazione dei programmi annunciati dal Governo e tenuto conto della presenza al Sud attraverso il Banco di Napoli.[...]» (Sole24ore - di R.R) Un’operazione che è stata definita lo scorso 13 dicembre 2001 con la firma definitiva degli accordi. Ma il dato interessante, dal nostro punto di vista, pare essere quel passaggio che mette in luce l’esistenza di “progetti potenzialmente d’interesse comune con Cdc, come la ferrovia Torino-Lione, la ricostruzione del traforo del Bianco, gli investimenti per Olimpiadi invernali in programma nel capoluogo piemontese nel 2006.” In effetti sono note alcune cose: - uno dei maggiori azionisti di riferimento del gruppo SanPaolo-IMI è la FIAT Sul fronte delle infrastrutture turistiche: - CDC-Compagnie des Alpes, oltre a Courmayeur, controlla o è fortemente presente sul versante franco-svizzero nelle seguenti stazioni invernali: La Plagne, Tigne, Les Arcs, Les Menuires, Les Grands Montets, Meribel Alpina, Peisey Vallandry, più una partecipazione a Chamonix; - la FIAT controlla al 100% la Sestrieres SpA, società che vede alla presidenza la dott. Tiziana Nasi, della famiglia Agnelli, e che gestisce l’intero comprensorio sciistico della cosiddetta “Via Lattea”, il quale, a sua volta, abbraccia numerose stazioni invernali a cavallo del confine franco-piemontese; - CDC-Compagnie des Alpes non ha mai nascosto di puntare ad un ingresso in Sestrieres, e un accordo impostato prima ancora dell’assegnazione dei giochi olimpici, saltò per pochissimo. Ora se si prende una cartina geografica e si disegnano gli “insediamenti” dei due gruppi oggi alleati, “scopriamo” che le principali stazioni sciistiche di tutte le alpi occidentali sono nelle loro mani
Per quanto riguarda invece le infrastrutture ferroviarie: - la FIAT è risultata, sin dagli inizi, fortemente interessata nel progetto della Torino-Lione, così come ne hanno voluto attivamente lo sviluppo altre realtà industriali e finanziarie quali Pininfarina e la CDC, anche attraverso la creazione comune di appositi comitati promotori; - in effetti nell’ambito dell’incontro italo-francese del 29 gennaio 2001 a Torino, tra l’allora ministro italiano Nerio Nesi ed il suo omologo francese Gayssot, (al cui ordine del giorno vi erano, tra l’altro, le decisioni su Monte Bianco e TAV-Torino Lione), ebbero luogo anche alcuni colloqui tra i ministri, Umberto Agnelli e Sergio Pininfarina, questi ultimi in qualità di rappresentanti dei soggetti cointeressati alla realizzazione della nuova linea ferroviaria; tra le imprese che hanno partecipato agli studi di fattibilità per la galleria di base della Torino-Lione, come si è detto, vi è la Scetaroute del Groupe Egis della CDC. Non è evidente invece, quale “percorso” porti a definire San Paolo IMI, al momento, “potenzialmente interessata ai lavori di rifacimento del Traforo del Monte Bianco” dove, al contrario, sono già evidenti gli interessi di CDC sia attraverso ATMB che, tramite Egis-Scetaroute, ripetiamo, partner della Spea-Autostrade per gli interventi di ripristino.
Forse a quel “potenzialmente”, in questo caso, bisogna dare un significato proiettato sul futuro, che ci porta quindi a ragionare sulle prospettive del Traforo che il ministro Lunardi (e non solo lui) ha descritto in termini di ... “raddoppio”.
SCHEMA RIASSUNTIVO DEGI INTERESSI DELLA CDC E DELLA CDA NEI TERRITORI DELLE ALPI OCCIDENTALI
Alcune considerazioni e domande tornando all’impianto di Dolonne ▲ top ▲ La RegioneIl presidente della Giunta Regionale Dino Viérin, nel rispondere ad una recente interpellanza sulla vicenda dellla “nuova telecabina, ha dichiarato ufficialmente che l’impianto di Dolonne Nord édi “interesse regionale” e, in ragione di ciò l’Esecutivo ha deliberato la derogabilità del PTP e si prepara a partecipare al previsto Accordo di Programma tramite il quale si possono superare gli altri vincoli disposti dalle normative; cioè la compatibilità dell’opera con il Piano Regolatore Comunale (che sarà oggetto di una apposita variante per rendere edificabili le zone oggi non tali), con ilPiano Regionale per gli impianti a fune e il Piano di Sviluppo Turistico Comunale di Courmayeur, documenti di programmazione territoriale attualmente inesistenti per “ritardi” nella loro impostazione rispettivamente di Regione e Comune. Ci chiediamo: - come mai “tanto furore” e tanta attenzione per un impianto di risalita che trasporterà, stando a quanto “dichiarato” nel progetto, meno di 2000 pers./h.? - È così importante l’impianto oppure ciò che è veramente importante è la Compagnie des Alpes (CDA) che ne vuole la realizzazione? - Le sostanziali continue ed annose interferenze oggettive della Regione in questa vicenda (nonostante le sempre troppo belle dichiarazioni di principio in senso contrario), le forzature, gli escamoteges entro i margini della legalità ma oltre i limiti dell’etica, hanno ancora una giustificazione democratica? - Tali comportamenti saranno riprodotti per il rifacimento della Funivia del Monte Bianco e per gli alri grandi interventi in discussione, che concerneranno a breve il territorio di Courmayeur? - Perché le leggi son sempre “usate” contro i cittadini e a favore dei potenti? - Tutto ciò ha Forse qualcosa a che fare con quella “visione tribale della politica” che un eletto valdostano ha con tanta precisione così definito in una intervista ad un giornale nazionale e che troppi in Valle d’Aosta sembrano voler cavalcare e celebrare ad ogni passo?
I “tutori” del Monte Bianco ▲ top ▲
Da alcuni mesi la nostra comunità registra la presenza di un gruppo di cittadini che si ergono a “tutori della difesa del nostro inestimabile e incomparabile territorio”; parliamo dell’Associazione per la Difesa del Monte Bianco-ADMB. - Dove sono in questa vicenda?: - come mai essi, e la grande maggioranza dei loro attuali partners, stanno in silenzio sulla vicenda di Dolonne Nord? - come mai si sono sobbarcati un trasferimento di oltre 500 km. per andare a Treviso a contestare Benetton, quando hanno in casa la CDC-CDA ed il “loro” modo di condurre questa vicenda? Crediamo che sia incomprensibile che l’Associazione francese ARSMB, ispiratrice della nostrana ADMB, sia addirittura “espatriata” per andare fino a Treviso, invece di rivolgere le sue energiche proteste verso la “sua” CDA presente anche a Chamonix o la capofila CDC a Parigi. Ci pare di poter cogliere una vena di “ciarlataneria” bella e buona nel voler fare i “no-global” quando conviene mediaticamente e nel fare … gli “indiani” quando al contrario la contestazione della globalizzazione diretta e tangibile di casa nostra potrebbe creare più di un imbarazzo in qualcuno o evidenziare più di una contraddizione in qualcun altro.
La Maggioranza del Comune di Courmayeur ▲ top ▲
Anche per gli incrollabili consiglieri della Maggioranza Consiliare crediamo “nascano spontanee” alcune domande - Perché, in ormai quasi 5 anni, non é stata neppure ipotizzata la stesura di un Piano di Sviluppo turistico del Paese? - Perché si persegue la pubblica utilità per un parcheggio che non é utile per la comunità? (si vedano le nostre osservazioni) - Perché non si é fatto di tutto per definire, ora che era possibile, (e solo ora perché in seguito non vi saranno più margini di trattativa) tantissimi particolari e precisazioni all’interno di un accordo vincolante come quello approvato il 7 giugno? - Perché tutta la comunità sarà costretta a rinunciare a consistenti risorse, che per decenni non potranno essere utilizzate altrimenti (costi di gestione e manutenzione del parcheggio e “annessi e connessi”), a oggettivo favore di un’impresa privata? - Perchè gli espropri? - Il consistente valore aggiunto che il capitale della CMBF acquisirà a seguito della realizzazione del nuovo impianto, essendo basato su espropri a cittadini di Courmayeur, non é ritenuto una vera e propria omissione di tutela degli interessi della nostra comunità ed in questo senso una gravissima ingiustizia? |