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Cittadini - Citoyens |
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Courmayeur Manifesto
di sintesi di un processo di
democrazia partecipata
in occasione delle |
Courmayeur 10 agosto 2003 Lettera
aperta di richiesta di un'assemblea popolare consultiva sul nuovo |
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la risposta, ricevuta il 5/9/2003 |
Manifesto
di sintesi di un processo di
democrazia partecipata
in occasione delle La nostra forza, i nostri limiti Per un piano di sviluppo sociale ed economico di Courmayeur
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ELEZIONI AMMINISTRATIVE A COURMAYEUR Il Percorso Si è conclusa con la produzione di un PROGRAMMA-MANIFESTO l'esperienza di partecipazione attiva al passaggio elettorale avviata nell'autunno 2002 a Courmayeur. I Cittadini che hanno partecipato all'iniziativa (articolata in quattro incontri pubblici che hanno avuto luogo tra il 26 settembre ed il 15 ottobre, a cui sono intervenuti mediamente 25 cittadini a volta, per un totale di circa 50-60 persone diverse, essendovi stato un certo ricambio di presenze alle singole riunioni) hanno preso atto che non c'erano le condizioni per arrivare a dare vita ad una lista che partecipasse direttamente alla competizione elettorale, ma sono arrivati alla conclusione di condividere, sotto questa forma, con tutta la popolazione del paese, l'esito del loro lavoro. Il percorso ha comunque messo in evidenza la necessità di portare avanti questi momenti di confronto e di informazione ed è quindi stato preso l'impegno di organizzare almeno due volte l'anno degli incontri analoghi a quelli di quelle settimane nell'ambito quali sia possibile pubblicamente fare il punto della situazione sulla vita amministrativa del paese e sulle scelte più importanti della comunità, nonché eventualmente di dare vita a dei gruppi di studio e di analisi per approfondire i temi e le questioni evidenziati nel programma-manifesto. Per quanto riguarda lo specifico del voto del 17 novembre 2002, i cittadini che hanno dato vita a questo percorso non hanno ritenuto di poter o dover dare nessuna indicazione di voto, anche perché al momento della chiusura di questo percorso, non erano ancorra scadututi i termini per la presentazione delle liste non e non era ancora dato conoscere con certezza che natura avrebbero avuto le liste che avrebbero partecipato alla competizione e quali fossero i loro programmi. Furono comunque invitati tutti gli elettori di Courmayeur a non disertare le urne in quanto il non-scegliere è sicuramente la peggiore scelta che si possa fare in democrazia; il percorso fatto in quelle settimane, le riflessioni e i confronti pubblici che hanno avuto luogo nel corso dei quattro incontri, la possibilità e la capacità di arrivare alla stesura di un programma-manifesto dimostrano senza ombra di dubbio che volendo, i singoli cittadini, anche al di fuori dei meccanismi dei partiti possono e devono rispondere con responsabilità al diritto-dovere di partecipazione democratica. Un ultima riflessione emersa nel corso degli incontri riguarda il fatto che, se la legislatura amministrativa durasse 4 anni (invece i 5) questo produrrebbe un progressivo allontanamento della scadenza elettorale di Courmayeur, dall'appuntamento con le Regionali e svincolerebbe finalmente il paese da un condizione di "laboratorio di prova" che tanto finisce per pesare sulle scelte locali e quindi sul nostro futuro. Luisa Aureli Bergomi ed Eligio Milano
Noi riteniamo che la democrazia reale non stia funzionando e che, per questo, i cittadini si sentano sempre più deprivati di ogni potere effettivo. Molti sembrano avere perso la voglia di progettare e persino la capacità di immaginare un futuro diverso. Tante persone si trovano in una crisi profonda, dovuta all'incapacità di comprendere le origini e le cause dei problemi che abbiamo di fronte. Ancor prima delle risposte giuste non si riescono ad individuare le giuste domande, mentre appare evidente che, se non si vede ciò che è sbagliato, sarà difficile mettere in campo nuove e forti idee. |
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in occasione delle La nostra forza, i nostri limiti Per un piano di sviluppo sociale ed economico di Courmayeur
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La nostra forza, i nostri limiti Abbiamo lavorato insieme con la volontà di cambiare il modo di amministrare questo paese. Desideriamo che i cittadini partecipino costantemente e attivamente sia alla costruzione delle scelte per il nostro Comune che alla sua gestione. Crediamo che un futuro sano dal punto di vista della democrazia reale, si possa impostare solo lavorando "CON" i cittadini, rifiutando la filosofia della "delega" in qualunque momento e a qualunque livello. Proponiamo perciò una Courmayeur
Il nostro modello sociale di riferimento è quello della "Consorteria" come soggetto che ha dimostrato, nell'arco del tempo, di essere in grado di costruire le riposte più adeguate alle esigenze della comunità che la costituiva, al di là di ingenui principi di "solidarismo", ma nella pratica secolare di una cooperazione molto concreta.
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in occasione delle La nostra forza, i nostri limiti Per un piano di sviluppo sociale ed economico di Courmayeur
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Per un piano di sviluppo sociale ed economico di Courmayeur· Siamo convinti che non siano i temi dell'ordinaria amministrazione e manutenzione a poter distinguere una "buona" proposta amministrativa; fognature, acquedotti, marciapiedi, asfaltature ecc. sono impegni dovuti per una qualunque maggioranza, e perciò non parleremo di questi temi nelle prossime pagine. · Crediamo invece che si debba lavorare con metodo sui grandi temi della comunità e per questo abbiamo deciso di articolare la nostra elaborazione sotto tre grandi capitoli: I. RIORDINOdelle confuse prospettive attualmente in campo a Courmayeur a diversi livelli di realizzazione; II. CENSIMENTO delle risorse (culturali, economiche e turistiche, sportive, ambientali, sociali) già presenti nel territorio e oggi in gran parte non adeguatamente valorizzate III. SVILUPPO di un modello sociale, economico e turistico di profonda innovazione per il rilancio del paese. Dagli incontri di preparazione sono emerse e sono state sviluppate alcune osservazioni che meritano di essere adottate come punto di partenza. · Nel 1986 (Bicentenario della Conquista del Monte Bianco) Courmayeur era ai primissimi posti nella "classifica" delle maggiori stazioni turistiche alpine e veniva spesso presentata come diretta alternativa di Cortina d'Ampezzo. Questo risultato era stato ottenuto al termine di un periodo di coinvolgimento di tutta la popolazione in un percorso che aveva saputo valorizzare e gratificare al meglio i diversi ambiti e aspetti della comunità. Oggi
il nome di Courmayeur non compare più nemmeno nell'elenco delle prime
dieci località turistiche di
montagna. · Uno
degli elementi di forza che avevano consentito a Courmayeur di acquisire il
prestigio di qualche decennio fa, stava proprio nel fatto che la sua offerta non
si limitava semplicemente ad una efficiente rete di servizi e di proposte di
"loisir", ma innestava questi "prodotti" adeguati e di
qualità su di un forte ed autentico tessuto sociale alpino, che con la sua
cultura, la sua originalità ed un riconoscibile stile di vita permeava,
caratterizzandolo e rendendolo unico, ogni momento della
"ospitalità".
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in occasione delle La nostra forza, i nostri limiti Per un piano di sviluppo sociale ed economico di Courmayeur
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in occasione delle La nostra forza, i nostri limiti Per un piano di sviluppo sociale ed economico di Courmayeur
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Data la natura fortemente politica e non puramente tecnica del tema, l'Amministrazione dovrà procedere una ri-verifica delle cartografie adottate al fine di garantire una documentazione a prova di "discrezionalità" e quindi di discriminazione tra cittadini.
L'Amministrazione si dovrà impegnare con tutti i mezzi a sua disposizione affinché il traffico pesante sotto il tunnel del Monte Bianco non superi le 400.000 unità annue (-50% rispetto al 1998) e e dovrà battersi energicamente contro ogni eventuale ipotesi di raddoppio dello stesso. Inoltre l'Amministrazione dovrebbe farsi promotrice delle nascita di una rete di Amministrazioni locali, coinvolte in vario modo dalla "tragedia" del transito internazionale delle merci, per predisporre strumenti idonei e proposte legislative atti a contrastare lo scempio che l'attuale modello dei trasporti impone su territori sensibili dell'intero continente. L'obiettivo dovrà anche essere quello di spingere la rete a promuovere dei percorsi di ricerca finalizzati allo studio e all'individuazione di modelli alternativi. Courmayeur potrà così essere protagonista globale e "soggetto" primario di un modo assolutamente nuovo di porre le Autonomie locali come interlocutrici di base di un'Europa dei Popoli. Già oggi, ma soprattutto negli anni a venire, l'acqua diverrà sempre più evidentemente una risorsa centrale per lo sviluppo o addirittura per la sopravvivenza. · L'acqua come "vita" · L'acqua come elemento centrale dell'esistenza degli ambienti naturali · L'acqua come prodotto alimentare · L'acqua come risorsa ineludibile per agricoltura e industria · L'acqua come fonte di energia rinnovabile Non a caso il 2003 sarà Anno Internazionale dell'Acqua Dolce e uno degli impegni primari sarà quello di garantire a tutti gli uomini del pianeta "l'accesso all'acqua". Il nostro territorio è ricco di acque e questo deve essere considerato un patrimonio da valorizzare razionalmente per le esigenze e lo sviluppo di Courmayuer; da utilizzare, da preservare, da riuscire a condividere con altre comunità, senza che ciò comporti un impoverimento e da tutelare da speculazioni e logiche di "rapina".
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in occasione delle La nostra forza, i nostri limiti Per un piano di sviluppo sociale ed economico di Courmayeur
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Raramente un Comune anche più vasto di Courmayeur ha a disposizione le risorse che sono presenti sul nostro territorio; si tratta di un patrimonio pubblico e privato, naturale e sociale che in parte ha la necessità di essere rivitalizzato e valorizzato, ma che nella maggior parte dei casi è, o sarebbe, enormemente vitale a condizione che venisse gestito, opportunamente considerato ed inserito in una rete di attività finalizzate per lo sviluppo della Comunità intera. Per quanto ci riguarda abbiamo individuato alcuni grandi "titoli" sotto i quali raggruppare le diverse risorse: · RISORSE CULTURALI - (per esempio: scuole, musei, centri di studi, biblioteche, spazi espositivi e congressuali pubblici e privati, Fondazioni, gruppi e soggetti artistici, eventi a cadenza fissa, beni artistici, beni della tradizione culturale, ed in generale tutte le relazioni di cui sono portatrici queste realtà) · RISORSE SPORTIVE - (per esempio strutture quali: Palaghiaccio, impianti sciistici, impianti golfistici, pesca, impianti comprensoriali quali piscine e/o centri equestri) · RISORSE AMBIENTALI - (per esempio: valli, sentieri, corsi d'acqua, siti panoramici, oasi e/o riserve naturalistiche) · RISORSE TURISTICO-ECONOMICHE - (per esempio: sistema alberghiero, sistema commerciale, sistema locazioni private, ristorazione, realtà imprenditoriali locali) · RISORSE SOCIALI - (per esempio: Istituzioni pubbliche locali, distrettuali e regionali, associazioni ed organizzazioni di categoria, forme associative di volontariato e/o di servizio, esperienze formali ed informali di attività sociale e culturale) Naturalmente l'Amministrazione deve riuscire a mettere in rete tali risorse con le attività svolte dalle forze economiche e sociali, per finalizzare la loro attività alla creazione della qualità e della tipologia dell'offerta turistica che il paese può dare. Del pari l'Amministrazione deve mettere a disposizione tutta una serie di servizi di base che consentano di ridurre al minimo i costi di sostentamento di associazioni e cooperative destinate a far funzionare al meglio l'utilizzo di queste stesse risorse |
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in occasione delle La nostra forza, i nostri limiti Per un piano di sviluppo sociale ed economico di Courmayeur
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Courmayeur 10 agosto 2003 Lettera
aperta di richiesta di un'assemblea popolare consultiva sul nuovo
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Al Presidente del Consiglio Comunale di Courmayeur Ai Capigruppo Consiliari di Courmayeur e.p.c · Ai Consiglieri Comunali di Courmayeur OGGETTO: Proposta di Assemblea Consultiva Egregi Signori, tramite Voi ci rivolgiamo al Consiglio Comunale, quale organo politico amministrativo di Courmayeur, per inoltrarvi alcune considerazioni e richieste, che riteniamo di fondamentale importanza per la vita democratica e la consapevolezza responsabile dei cittadini. Sotto il simbolo “Cittadini-Citoyens”, abbiamo elaborato, nell’ottobre del 2002, in occasione delle Elezioni Comunali, una bozza di programma politico di sviluppo della nostra comunità; il lavoro è stato fatto insieme a circa 40 cittadini complessivamente ed il testo presentato è stato frutto di seri ed approfonditi dibattiti. Come firmatari del documento ci siamo impegnati a seguire la vita politico-amministrativa e ad interloquire con il Consiglio Comunale ogni volta che se ne fosse presentata l’occasione ovvero la necessità, per cui, nello scrivervi, in un certo senso onoriamo l’impegno pubblico preso. Confidiamo nella Vostra sensibilità e soprattutto nelle dichiarazioni delle Vostre liste, di voler operare in modo trasparente e di informare in modo chiaro e comprensibile, per chiedervi di considerare con attenzione la presente. Alcuni cittadini ci hanno manifestato forti disagi ed altri, da noi interpellati per riscontro, hanno confermato una diffusa sensazione di smarrimento e si sono fortemente lamentati. In primo luogo essi non comprendono la Vostra nuova abitudine di tendere ad operare attraverso cosiddetti “consigli informali”, cioè riunioni del Consiglio Comunale non ufficiali e a porte chiuse. Non si tratta di una questione di legittimità o meno, ma di conseguenze: infatti, quando a questi incontri segue un “Consiglio formale”, maggioranza e minoranza dibattono su argomenti di cui i consiglieri conoscono tutti i particolari, su cui si sono già confrontati e di cui hanno già discusso, trasformando il “dibattito formale ed ufficiale” in un susseguirsi di riferimenti, allusioni, e quant’altro detto in precedenza, che spesso risulta incomprensibile ai cittadini non direttamente coinvolti dal tema, i quali finiscono per non capire nulla. Sotto l’aspetto della chiarezza e della trasparenza si può finire per rimpiangere le tanto vituperate Commissioni, che, quando funzionano, almeno, sono tenute ad una puntuale verbalizzazione dei loro lavori, nonchè alla stesura di una relazione circostanziata al Consiglio e a comunicare con precisione i termini del problema. In particolare, proprio il grave “deficit” di comunicazione sta creando, nella comunità, sconcerto, sfiducia, “rabbia” per ciò che riguarda il Piano Regolatore Generale Comunale. Ci si chiede il senso e l’effetto delle decine di “varianti non sostanziali” al PRGC accumulatesi negli ultimi anni, e quanto sia ancora rimasto della “sostanza” dello stesso; ci si stupisce per concessioni edilizie improvvisamente possibili su aree note a tutti come da tempo vincolate; ci si interroga su vincoli scaduti e non rinnovati; ci si confronta e scontra con la circolazione di voci ed ipotesi su nuove aree edificabili, anche in situazioni complesse, che sembrerebbero poter aprire ad una nuova stagione di speculazioni; si parla di interventi, in aree di interesse forestale di grande impatto. Tutto ciò alimenta un clima di sospetto, di incertezze, di polemiche e di sfiducia; in poche parole, di lacerazioni del tessuto sociale ancor più profonde delle esistenti. Abbiamo interpellato alcuni consiglieri comunali e come risposta abbiamo avuto: ´PRGC? Anche noi non ne sappiamo niente! … Ci saranno dei Consigli informali..; poi delle riunioni di maggioranza…ª Ci “saranno”? In futuro? A tutt’oggi, neppure il Consiglio Comunale è stato coinvolto? I sottoscritti hanno conoscenza teorica di esperienze di piani regolatori partecipati, cioè redatti con la partecipazione diretta della popolazione, ma non èquesta la sede per fare delle proposte. Piuttosto sentiamo l’urgente necessità di chiedervi rispettosamente di organizzare in tempi brevi un’Assemblea Pubblica, in cui si presenti alla popolazione lo “stato dell’arte” del nuovo Piano Regolatore, intendendo con ciò il documento al punto di elaborazione a cui è attualmente giunto, e le prospettive di completamento; assemblea preceduta da un momento di disponibilità e accessibilità pubblica alla consultazione degli elaborati di documentazione. In tale Assemblea, a nostro avviso, dovranno essere dati chiarimenti, motivazioni, assicurazioni, ma soprattutto disponibilità di ascolto e presa in carico di suggerimenti e proposte; un incontro insomma che non si configuri come una “presentazione”, ma come un momento di vera e propria, democratica “elaborazione collettiva”. Pur sapendo bene che la procedura ufficiale prevede un periodo di tempo nell’ambito del quale è legalmente riconosciuta la possibilità di presentare osservazioni, riteniamo alquanto frustrante essere costretti a lavorare per “emendamenti” ad un prodotto poco o nulla dibattuto e comunque già chiuso e nella sua sostanza definito e immodificabile. Tanto più che, in circostanze proceduralmente analoghe, si è dovuto sperimentare il quantomeno “poco cortese” atteggiamento di alcuni che considerano le osservazioni come una fastidiosa fonte di “perdita di tempo”. Noi crediamo che uno strumento di gestione del territorio quale è il Piano Regolatore non possa essere considerato come un’equazione matematica che ha una ed una sola soluzione “giusta”; viceversa esso è(o dovrebbe essere) il frutto e la sintesi più largamente condivisa possibile di confronti e dibattiti; un “risultato” a cui devono poter concorrere le diverse sensibilità ed istanze della collettività. Inoltre l’informazione, la chiarezza e la trasparenza sui “processi di formazione” delle scelte (i dibattiti, le opinioni ed i contributi dei singoli) crediamo che siano da considerarsi altrettanto importanti (e forse di più) quanto la “presentazione” e spiegazione delle decisioni assunte. Riteniamo che l’Assemblea che proponiamo possa essere, nel concreto, al di là delle dichiarazioni di principio e delle belle parole pi_ volte dette, un momento adeguato e necessario per iniziare a smorzare le polemiche, fondate e non, e per riprendere la strada di una vivace, rispettosa e produttiva dinamica democratica. Confidando che questa nostra proposta possa trovare un favorevole riscontro, oltre che nelle “dichiarazioni di intenti” contenute nei programmi e nelle dichiarazioni elettorali di entrambe le liste oggi presenti in Consiglio, anche nella volontà operativa dei consiglieri eletti, attendiamo una risposta entro tempi ragionevoli ma comunque brevi, anche alla luce dello spirito dello Statuto Comunale ed in particolare, per esempio, dell’Art. 48 -TITOLO VII – commi 1 e 2 che recitano: ´Assemblee consultive: 1) Possono indirsi assemblee generali degli elettori del Comune con poteri consultivi e propositivi cui partecipano gli organi comunali o loro delegati; 2) Le assemblee generali possono essere convocate dal Sindaco o su proposta di 1/5 dei consiglieri o del 15% degli elettori, entro trenta giorni dalla richiesta.ª
Ci è gradita l’occasione per porgere distinti saluti In fede Luisa Aureli Bergomi ed Eligio Milano Courmayeur 10/8/2003
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